Lavorazione del terreno

L’importanza del terreno

Da qui nasce la buona riuscita del giardino.
Mi piace dire ai miei clienti ed agli allievi dei corsi che “ il giardinaggio è una branca dell’agricoltura”.
La nozione fondamentale che ci ha tramandato la tradizione e la cultura contadina è di dare ossigeno al terreno: l’ossigeno è infatti l’elemento principale per la vita di alberi, prati e cespugli. In un buon terreno c’è ossigeno poiché le sue caratteristiche ne consentono la circolazione; senza di esso vi sarà asfissia quindi mancato sviluppo delle radici, con conseguente arresto di crescita delle piante e addirittura disseccamento dopo pochi mesi dalla piantumazione.
Proprio per questa ragione seguo personalmente, ove possibile, la fornitura del terreno, specialmente nei giardini di post cantiere, collaborando con cave specifiche che ci forniscono il cosiddetto “terreno di coltivo”.
Ove invece non è possibile scegliere la fornitura, occorre una accurata lavorazione o nei casi peggiori una correzione, previo analisi chimico-fisica. 

La tecnica più utilizzata, che è un punto fermo nella realizzazione dei miei giardini, è la “rippatura”, tecnica analoga all’aratura che si esegue nei campi. Questa lavora il terreno ad una profondità di 40-50 cm, risolvendo molte delle problematiche di costipamento del suolo, causato dal passaggio delle macchine operatrici di cantiere.
La fresatura, rende poi il terreno sminuzzato in particelle molto piccole, rendendolo pronto alla semina o alla posa del tappeto erboso.

 

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